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Il NeuroTester assicura prevenzione per il diabetico a rischio

20 Settembre 2015

Al 51° Congresso dell’Associazione europea per lo studio del diabete (Easd)
di Stoccolma un Immagine logo easdgruppo di studiosi italiani coordinati da Giuseppe Seghieri dell’Agenzia regionale sanità ha effettuato uno studio sul diabete dimostrando che, rispetto ai pazienti maschi, le femmine soggette al diabete sono un terzo più a rischio di avere un infarto.
Il team guidato da Seghieri, raccogliendo e analizzando i dati dei ricoveri negli ospedali della Toscana in un arco di tempo di 8 anni dal 2005 al 2012, ha rilevato alcune cifre importanti quali: su un totale di circa 3,2 milioni di abitanti ultra 16enni (per il 47% maschi), sono state conteggiate oltre 24600 ospedalizzazioni per infarto miocardico acuto, quasi 27 mila per ictus ischemico e più di 17.600 per scompenso cardiaco congestizio.
Nonostante i numeri assoluti dei ricoveri per problemi cardiaci fossero più alti fra gli uomini, il test ha dimostrato che l’eccesso di rischio infarto causato dal diabete nelle donne è risultato significativamente maggiore che nei maschi con un valore pari a +34%, e il ‘gender gap’ massimo è stato rilevato nella fascia 45-54 anni. Lo svantaggio femminile valeva anche per ictus e scompenso, non in linea generale ma solo nei gruppi d’età compresi fra 45-54 anni e 75-84, con un picco di differenza donne-uomini nella fascia 55-64 anni.
Immagine cuore adnkQueste problematiche emerse dallo studio italiano trovano pareri concordi anche in altre metanalisi di 19 studi internazionali che hanno condotto ricerche su 11 milioni di pazienti diabetici. Tra gli autori della ricerca internazionale che condividono questa situazione c’è Xue Dong, dell’Affiliated ZhongDa Hospital, Southest University di Nanchino che esorta tutti a compiere i passi necessari per assicurare alle donne con diabete una diagnosi precoce, un controllo a 360 gradi dei fattori di rischio e l’accesso ai migliori trattamenti disponibili.

uomo con NT attaccato x approfondimenti

Neurotester

Prevenire o riconoscere la Neuropatia Autonomica Cardiaca nella fase subclinica è di fondamentale
importanza poiché ancora reversibile.  Il medico, grazie al dispositivo medico NeuroTester, potrà effettuare tre Test di screening (Deep Breathing, Lying to Standing e Manovra di Valsava) che valutano i riflessi cardiovascolari del paziente senza l’uso di un elettrocardiografo.
Lo strumento guida l’operatore passo dopo passo nell’esecuzione dei test, indicandogli le azioni da compiere, monitorando parallelamente al battito cardiaco, la respirazione nel test Deep Breathing, la pressione intratoracica, nella Manovra di Valsalva, l’ortostatismo nel Lying to Standing.
Al termine di ciascun test il NeuroTester calcolerà automaticamente i risultati dei test eseguiti, mostrando per ciascuno il giudizio di normalità ottenuto in funzione dei valori di riferimento del paziente. I test che valutano i riflessi cardiovascolari rappresentano i più diffusi e standardizzati sistemi per una valutazione della neuropatia vegetativa che si può sviluppare in corso di diabete.